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GORGONZOLA
Una delle storie più divertenti sulla nascita del Gorgonzola racconta che un oste, dopo aver rifilato ad alcuni avventori alquanto alticci dello stracchino che riteneva andato a male, assistette al primo clamoroso successo di quello che sarebbe diventato uno dei formaggi più noti e apprezzati nel mondo.
Lo "Stracchino Verde" (questo l'antico nome del Gorgonzola) ha oltre mille anni di storia. Non sappiamo se sia stato inventato o scoperto; se costituisca il perfezionamento di tipi di cacio citati in antichi documenti, o sia stato più o meno consapevolmente creato da qualche margaro.
Probabilmente tanto il caso quanto l'inventiva lo fecero nascere, attorno alla fine del LX secolo, in un luogo imprecisato fra la località del Milanese da cui prende il nome e la Valsassina, rinomata sin dall'antichità per la sua produzione casea ria e per la presenza di grotte che favoriscono la stagionatura e la conservazione ottimale dei formaggi.
Il Gorgonzola, uno dei primi formaggi ad essere prodotti ed esportati in grande quantità, è attualmente al terzo posto nella graduatoria dei formaggi italiani a Denominazione d'Origine, con una produzione di circa 420.000 quintali l'anno (il 20% circa dei quali destinato all'esportazione) e un giro d'affari di oltre trecento milioni di euro. E DOC dal 1955, e nel 1996 ha ottenuto il riconoscimento DOP Europeo. Dal 1970 è tutelato da un Consorzio con sede a Novara (dove ha luogo il 47% della produzione), che vigila sulla qualità e sull'ottemperanza alle norme di legge. Particolare attenzione è dedicata alla zona di origine: in Piemonte, può diventare Gorgonzola solo latte proveniente da allevamenti garantiti situati nelle province di Novara, Vercelli, Cuneo, Biella, Vérbano-Cusio-Ossola, e nel territorio di Casale Monferrato.
Soprattutto, il Gorgonzola è uno di quei formaggi che suscitano emozioni forti: lo si ama follemente, o lo si detesta. C'è chi non riesce neppure a tollerarne la vista (per non parlare dell'odore), e chi non potrebbe farne a meno, tanto da considerarlo -neanche fosse cioccolato- un prezioso lenitivo delle pene d'amore. Senza dimenticare i valori nutrizionali: chi si spaventa per il suo alto contenuto calorico e per i grassi ne ignora la ricchezza di calcio, fosforo e vitamine, e l'alta digeribilità dovuta ai penicilli, fondamentali per la maturazione del formaggio e alla base delle sue striature verdi.
Nelle due varietà principali, quella dolce-burrosa e quella piccante (con pasta più asciutta e friabile), il Gorgonzola si presta agli usi culinari più svariati: è delizioso da solo, magari sul sedano, ed è ideale per ar ricchire tartine, antipasti, primi e secondi piatti, la polenta, la pizza. Qualcuno ci fa ad- dirittura il gelato...

Qualche idea semplice e golosa:

• Come stuzzichino: spalmare su pane leggermente tostato del Gorgonzola morbido impastato con poco burro e gherigli di noce tritati; decorare con mezzi gherigli di noce.

• Sugli asparagi: lessare e scolare gli asparagi, coprirne le punte con fettine di Gorgonzola e qualche fiocchetto di burro e gratinare per qualche minuto.

• Per un primo veloce: mentre cuoce la pasta (preferibilmente corta), passare al burro degli spinaci (anche surgelati), incorporarvi del Gorgonzola a pezzetti quindi farvi insaporire la pasta ben scolata